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La sicurezza nel tempo...

Com’è cambiata la sicurezza nel tempo? – Breve storia dell’evoluzione negli anni


La sicurezza è uno dei bisogni fondamentali dell’uomo che trova posto anche nel modello dello psicologo Abraham Maslow, che negli anni ’50 ha rappresentato la “gerarchia dei bisogni” nella famosa Piramide dei Bisogni di Maslow appunto.

Questo però anche nei secoli precedente era un fattore non trascurato, seppur considerato in modi meno consapevoli, e di cui troviamo vari riferimenti se sappiamo coglierli.

Già nel IV secolo A.C. il famoso IPPOCRATE manifestava la correlazione tra il lavoro e la salute dei pazienti, dei quali non si sarebbe dovuto trascurarne il mestiere, in quanto questo ovviamente poteva incidere sulle condizioni di salute.


Nei secoli troviamo molteplici riferimenti a malattie, patologie e problematiche riconducibili alle attività lavorative delle varie epoche – basti pensare ad esempio a quello che i poveri alchimisti, “antenati” dei chimici moderni, si sono trovati di fronte tra fumi tossici e reazioni impreviste tra sostanze


Ma ogni settore negli anni ha avuto le sue problematiche, ed alcune le abbiamo avute sotto gli occhi spesso senza legarle a problemi lavorativi… quanti di voi non conosco il Cappellaio Matto del celebre romanzo di Lewis Carroll? Il personaggio è stata semplicemente una rappresentazione di una professione in cui i vapori del mercurio usato per la lavorazione dei cappelli, veniva assimilato dai Cappellai causando ingenti danni alle cellule nervose e provocando cambiamenti di umore e di personalità, tremori, depressione, una colorazione arancione dei capelli e molti altri sintomi… vi ricorda qualcuno?


Ma veniamo alla fine del 1800 quando l’Italia è tra i primi paesi al mondo a promuovere leggi a “tutela” della salute dei lavoratori, dove si fissava a nove anni il minimo per essere ammessi al lavoro… seppur inizialmente con scarsi risultati dovuti anche all’assenza di presupposti e controlli.

Ma è stato un primo inizio, tutto quello che negli anni è sempre stato “nell’aria” inizia ad essere organizzato e messo nero su bianco, inizia a prendere una sua forma seppur ancora embrionale.

Il ‘900 è sicuramente un secolo che ha visto i più grandi cambiamenti nei tempi più brevi di tutta la storia, e la sicurezza non è stata lì a guardare. L’avvento della Costituzione e le prime successive Leggi degli anni 50 hanno dato il via ad un cambiamento, che inizialmente vedeva però un approccio oggettivo basato precetti “ per ogni pericolo una misura di prevenzione” .

Ci sono voluti 40 anni per renderci poi conto di quella che forse è la mancanza più grande, in risposta ad una domanda all’apparenza semplice: all’interno di un’azienda chi più di tutti conosce le problematiche, le criticità e le mancanze presenti nel lavoro? E la risposta non sempre appare così scontata… ma chi se non i lavoratori stessi? Eppure fino all’avvento della famosa e tanto amata 626 negli anni 90, i lavoratori erano relegati ad un ruolo passivo, in cui la loro tutela era demandata ad altri e della quale non avevano sostanzialmente ruolo e voce in capitolo.


Finalmente quindi inizia un percorso che vede al centro i lavoratori e le lavoratrici, non solo soggetti che meglio conoscono il lavoro (forse perché lo fanno loro ogni giorno?), ma anche diretti destinatari ed interessati delle misure di tutela (sono poi loro che incorrono in infortuni o manifestano malattie professionali alla fine).

Il percorso arriva poi ai giorni nostri, con l’attuale Decreto81 che ha cercato di mettere ordine ad anni e anni di norme, decreti, leggi (e non starò qui a parlare della qualità del risultato ottenuto), e che ancora ha portato avanti questo concetto sul quale molto ancora vi è da lavorare, cioè il fattore umano.


E domani? Domani ritengo sia necessario lavorare per rendere vero e concreto un principio presente nel decreto81 che ritengo essere quanto di più bello si possa essere mai scritto in una norma, il comma 1 dell’articolo 20 che, tra i compiti (odio usare il termine obbligo, avrò modo di parlarvene in un’altra occasione comunque) dei lavoratori riporta questo:


1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro …


Solo lavorando con le persone per far sì che questo diventi un concetto tanto semplice quanto naturale si potrà ottenere un netto avanzamento della sicurezza in tutti gli ambiti e contesti; per far questo uno degli strumenti è sicuramente la Formazione, sì quella con la F maiuscola, quella fatta (e già questo sarebbe un passo in avanti) non per mero adempimento ma per coinvolgere, per appassionare, per rendere consapevoli le persone di quanto sia possibile tutelarsi e tutelare gli altri e sia possibile soddisfare un po’ quel bisogno fondamentale lì sulla piramide di Maslow…


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